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Modena, Bergodi: "Un primato costruito in Romania"
Fonte: Gazzetta dello Sport -
martedì 7 settembre 2010
Approdato sulla panchina del Modena tra lo scetticismo generale, Cristiano Bergodi si trova ora inaspettatamente in vetta alla classifica del campionato cadetto. Ecco alcune delle sue dichiarazioni rilasciate nel corso dell'intervista concessa in esclusiva a La Gazzetta dello Sport: "Dedicato agli scettici? Mah, che devo dire? Bisognerebbe imparare a guardare più in là del proprio naso. Ho fatto una paio di stagioni in C2, ho lavorato come secondo con Caso e Gregucci alla Lazio e al Lecce, poi ho deciso che dovevo provare qualcosa di diverso. Sono tornato in Italia un anno fa dopo l'esonero e ho studiato. Insomma, l'esperienza non mi manca. L'esonero dalla Steaua? Nell'intervallo della prima partita del girone di Europa League, eravamo sullo 0-
giocatori, due ragazzi. Io gli dico di andarsene, lui aspetta la fine e mi caccia. In diretta tv. E' il brutto vizio dei presidenti romeni: non c'è rispetto dei ruoli, vogliono fare i padroni sempre, e con tutti. Se rivaluto quelli italiani? Certo, non c'è paragone. Cosa significa allenare in Romania? Nelle piccole società devi pensare a tutto: dalle docce alle trasferte, al mercato da gestire in prima persona. Faticoso, difficile, ma anche gratificante: ho portato il Cluj per la prima volta in Europa, ho vinto la Supercoppa col Rapid. Ho sempre cercato di migliorarmi. Appena arrivato, da ex difensore avevo in mente di puntare sulla prudenza. Ho capito subito che i tifosi volevano altro e ho cominciato a elaborare un progetto di calcio offensivo e non speculativo: azione che comincia dalla difesa, niente lanci lunghi, palla a terra. Come il mio Modena? Esatto: è un po' la sintesi delle mie idee. Come si dice 'forza Modena' in rumeno? 'Haide Modena'. E 'andiamo in A'? Non si dice: puntiamo alla salvezza?".